CHIESE, CAMPANILI

IN QUESTA PAGINA POTRETE TROVARE FOTO E NOTIZIE CIRCA CHIESE, CHIESETTE E CAMPANILI CHE ABBIAMO INCONTRATO IN TUTTI QUESTI ANNI NEL PONENTE LIGURE, NEL BASSO PIEMONTE E IN ALCUNE ZONE DELLA VICINA FRANCIA, NEL CORSO DELLE NOSTRE ESCURSIONI.

DICIAMO CHE SPESSO QUANDO CI TROVIAMO A CAMMINARE SU PER I MONTI TENTIAMO SEMPRE DI CAPIRE QUALI SONO I PAESI CHE CI CIRCONDANO.

NELLA MAGGIOR PARTE DEI CASI ORMAI DOPO TANTI ANNI LO SAPPIAMO PERO' A SECONDA DELLA PROSPETTIVA ALCUNE VOLTE CI SI CONFONDE E ALLORA , OLTRE  A PUNTI DI RIFERIMENTO VARI ED EVENTUALI....SI E' PENSATO DI PROPORRE UNA CARRELLATA DI EDIFICI RELIGIOSI  CHE CI POSSONO AIUTARE NELLA INDIVIDUAZIONE.

IN MOLTI CASI ABBIAMO AGGIUNTO ANCHE NOTIZIE DI CARATTERE STORICO/ARCHITETTONICO, ABBIAMO INFATTI VERI E PROPRI TESORI DI CUI NON CI RENDIAMO CONTO.

BUONA VISIONE E SE AVETE DEI SUGGERIMENTI, INVIATECELI, QUALCOSA CI SFUGGE SEMPRE....

LA CAPPELLETTA DI CARTARI

LA CAPPELLETTA DI CARTARI

CHIESA DI SAN GIORGIO A TORRAZZA

CHIESA DI SAN GIORGIO A TORRAZZA

IL BATTISTERO AD ALBENGA -

IL BATTISTERO AD ALBENGA -

CHIESA DEI CINQUE CAMPANILI A PERTI (Finale Ligure) - Non ricordo se ci siamo passati davanti ma sicuramente l'abbiamo vista dall'alto durante una delle nostre gite

CHIESA DEI CINQUE CAMPANILI A PERTI (Finale Ligure) - Non ricordo se ci siamo passati davanti ma sicuramente l'abbiamo vista dall'alto durante una delle nostre gite

RISTORANTE GAMBERO VERDE, QUALCHE VOLTA CI SIAMO FERMATI, SI TROVA SULL'ALTOPIANO DELLE MANIE (Finale Ligure) ed é una Chiesa sconsacrata

RISTORANTE GAMBERO VERDE, QUALCHE VOLTA CI SIAMO FERMATI, SI TROVA SULL'ALTOPIANO DELLE MANIE (Finale Ligure) ed é una Chiesa sconsacrata

CHIESA DI SAN GIOVANNI BATTISTA IN LOCALITA' LA COLMA (Ormea) - Anche qui numerose soste....

CHIESA DI SAN GIOVANNI BATTISTA IN LOCALITA' LA COLMA (Ormea) - Anche qui numerose soste....

SAN GIOVANNI AD ANDORA.....Belin una volta il Parroco si é incavolato perché abbiamo occupato tutto il parcheggio con le nostre auto in occasione di una delle nostre gite a Colla Micheri e dintorni

SAN GIOVANNI AD ANDORA.....Belin una volta il Parroco si é incavolato perché abbiamo occupato tutto il parcheggio con le nostre auto in occasione di una delle nostre gite a Colla Micheri e dintorni

SAN DALMAZZO IN VALLE ARVEGLIA (Albenga) - Durante una bella e interessante gita denominata ALBENGA SEGRETA

SAN DALMAZZO IN VALLE ARVEGLIA (Albenga) - Durante una bella e interessante gita denominata ALBENGA SEGRETA

LA CHIESA DEI S.S. GIACOMO E FILIPPO A COLLA MICHERI, LUOGO DI PASSAGGIO E...DI FOTO DCS -La chiesa è in pietra a vista proveniente dal vicino capo Mele: la facciata, con cornici e archetti gotici, ha un portale a tutto sesto; l’interno, tutto in pietra a vista, ha possenti colonne rotonde e pilastri ottagonali. La protoromanica chiesa di S. Nicolò, posta all’ingresso del nucleo centrale del castello, è forse la chiesa primitiva.

LA CHIESA DEI S.S. GIACOMO E FILIPPO A COLLA MICHERI, LUOGO DI PASSAGGIO E...DI FOTO DCS -La chiesa è in pietra a vista proveniente dal vicino capo Mele: la facciata, con cornici e archetti gotici, ha un portale a tutto sesto; l’interno, tutto in pietra a vista, ha possenti colonne rotonde e pilastri ottagonali. La protoromanica chiesa di S. Nicolò, posta all’ingresso del nucleo centrale del castello, è forse la chiesa primitiva.

CHIESA DI CARNINO - QUANTE VOLTE SEDUTI SU QUEI GRADINI, ESAUSTI AL TERMINE DELLE NOSTRE GITE.....

CHIESA DI CARNINO - QUANTE VOLTE SEDUTI SU QUEI GRADINI, ESAUSTI AL TERMINE DELLE NOSTRE GITE.....

MADONNA DELLA GUARDIA AD ALASSIO

MADONNA DELLA GUARDIA AD ALASSIO

QUESTA E' LA CHIESETTA DI SAN BERNARDO DI CONIO, ALL' INIZIO DEL SENTIERO PER IL GUARDIABELLA

QUESTA E' LA CHIESETTA DI SAN BERNARDO DI CONIO, ALL' INIZIO DEL SENTIERO PER IL GUARDIABELLA

POGGIO CERESA, META DI NOSTRE NUMEROSE ESCURSIONI. DA QUI UNO SPETTACOLARE PANORAMA SU ALBENGA E NON SOLO.

POGGIO CERESA, META DI NOSTRE NUMEROSE ESCURSIONI. DA QUI UNO SPETTACOLARE PANORAMA SU ALBENGA E NON SOLO.

CHIESA DI SAN BARTOLOMEO A VIOZENE, QUANTE VOLTE CI SIAMO PASSATI

CHIESA DI SAN BARTOLOMEO A VIOZENE, QUANTE VOLTE CI SIAMO PASSATI

CHIESA DI SAN MICHELE ARCANGELO PRESSO IL CIMITERO DI BESTAGNO

CHIESA DI SAN MICHELE ARCANGELO PRESSO IL CIMITERO DI BESTAGNO

Chiesa di San Michele Arcangelo, nei pressi del locale cimitero, già chiesa matrice della media valle Impero. L'attuale impianto è risalente al Seicento, ma conserva ancora l'attiguo piccolo campanile a vela del 1272 e parte dell'abside medievale aperta con una monofora.

CAPPELLA NATTA A BESTAGNO (Pontedassio)

CAPPELLA NATTA A BESTAGNO (Pontedassio)

CAPPELLA NATTA

CAPPELLA NATTA

LA CAPPELLA NATTA, LA CUI CUPOLA E' MOLTO VISIBILE NELLA BASSA VALLE IMPERO, FU EDIFICATA NEL 1927 IN RICORDO DI UN CADUTO NELLA PRIMA GUERRA MONDIALE.

COSTRUITA IN PURO STILE BIZANTINO AVEVA NEI PRESSI LA TORRE COLOMBERA CHE CON LA TORRE DI SANTA LUCIA DI PONTEDASSIO E CON IL CASTELLO DI BESTAGNO FORMAVANO, ALLORA ,UNA IMPORTANTE RETE DI COMUNICAZIONE.

DIANO BORELLO - ORATORIO DI SAN ROCCO

DIANO BORELLO - ORATORIO DI SAN ROCCO

IL CAMPANILE DELLA CHIESA DI VILLA VIANI - Chiesa parrocchiale dell'Assunta, eretta nel XVII secolo. All'interno sono conservate alcune statue lignee di Giovanni Battista Drago del XIX secolo, una statua in marmo dell'Assunzione della Vergine Maria di Francesco Garvo del Settecento circa e un prezioso organo della bottega “Nicomede Agati” del 1878 (op. 571).

IL CAMPANILE DELLA CHIESA DI VILLA VIANI - Chiesa parrocchiale dell'Assunta, eretta nel XVII secolo. All'interno sono conservate alcune statue lignee di Giovanni Battista Drago del XIX secolo, una statua in marmo dell'Assunzione della Vergine Maria di Francesco Garvo del Settecento circa e un prezioso organo della bottega “Nicomede Agati” del 1878 (op. 571).

CHIESA DELLA IMMACOLATA CONCEZIONE IN BORGATA FERRETTI A DIANO CASTELLO - SI PUO' RAGGIUNGERE DA VARCAVELLO CON UN PERCORSO PRIMA SU UN BREVE TRATTO IN  ASFALTO E POI SU UN BEL SENTIERO

CHIESA DELLA IMMACOLATA CONCEZIONE IN BORGATA FERRETTI A DIANO CASTELLO - SI PUO' RAGGIUNGERE DA VARCAVELLO CON UN PERCORSO PRIMA SU UN BREVE TRATTO IN ASFALTO E POI SU UN BEL SENTIERO

MADONNA DELLA NEVE A DIANO CASTELLO - UN BEL POSTO CHE SI PUO' RAGGIUNGERE DA SAN SEBASTIANO DI DIANO CASTELLO, DA VARCAVELLO, DA DIANO SERRETA, UNA BELLA META AL TERMINE DI BELLE CAMMINATE

MADONNA DELLA NEVE A DIANO CASTELLO - UN BEL POSTO CHE SI PUO' RAGGIUNGERE DA SAN SEBASTIANO DI DIANO CASTELLO, DA VARCAVELLO, DA DIANO SERRETA, UNA BELLA META AL TERMINE DI BELLE CAMMINATE

ORATORIO DI SAN MARTINO A  CLAVI (Imperia) - L’attaccamento dei cittadini per un luogo che fa parte della propria storia coinvolge tutti, anche i più giovani. E’ quanto insegna la storia dell’Oratorio di Clavi, nell’entroterra di Imperia, adottato, con il suo ponte romanico, da un liceo classico. “I Luoghi del Cuore”, il censimento dei luoghi italiani da non dimenticare promosso dal FAI in collaborazione con Intesa Sanpaolo, nel 2004 ha dato voce a questa appassionata attività di sensibilizzazione. Grazie al censimento è stato possibile restaurare e riaprire l’oratorio. L’intervento del FAI ha stimolato quello della Provincia di Imperia, che ha restaurato il ponte romanico.

ORATORIO DI SAN MARTINO A CLAVI (Imperia) - L’attaccamento dei cittadini per un luogo che fa parte della propria storia coinvolge tutti, anche i più giovani. E’ quanto insegna la storia dell’Oratorio di Clavi, nell’entroterra di Imperia, adottato, con il suo ponte romanico, da un liceo classico. “I Luoghi del Cuore”, il censimento dei luoghi italiani da non dimenticare promosso dal FAI in collaborazione con Intesa Sanpaolo, nel 2004 ha dato voce a questa appassionata attività di sensibilizzazione. Grazie al censimento è stato possibile restaurare e riaprire l’oratorio. L’intervento del FAI ha stimolato quello della Provincia di Imperia, che ha restaurato il ponte romanico.

CHIESA DI SANTO STEFANO DI LUCINASCO SULLE RIVE DELL' OMONIMO LAGHETTO

CHIESA DI SANTO STEFANO DI LUCINASCO SULLE RIVE DELL' OMONIMO LAGHETTO

A TOVO FARALDI C'E' LA CHIESA PARROCCHIALE DEDICATA A SANT'ANTONIO ABATE, QUESTA INVECE E' SANT'ANTUNIN, SEMPRE A TOVO FARALDI

A TOVO FARALDI C'E' LA CHIESA PARROCCHIALE DEDICATA A SANT'ANTONIO ABATE, QUESTA INVECE E' SANT'ANTUNIN, SEMPRE A TOVO FARALDI

Il Santuario di Santa Marta sorge lungo l’antica mulattiera che collega la Val Prino a Montalto e alla Valle Argentina. Come spesso accadde, è possibile che il santuario sia stato edificato a “esorcizzare” un precedente luogo di culto: la zona era molto frequentata dalle prime popolazioni di Liguri.  - CI SIAMO STATI POCHE VOLTE MA CI SIAMO STATI....

Il Santuario di Santa Marta sorge lungo l’antica mulattiera che collega la Val Prino a Montalto e alla Valle Argentina. Come spesso accadde, è possibile che il santuario sia stato edificato a “esorcizzare” un precedente luogo di culto: la zona era molto frequentata dalle prime popolazioni di Liguri. - CI SIAMO STATI POCHE VOLTE MA CI SIAMO STATI....

CHIESA DI SAN SEBASTIANO A DIANO CASTELLO

CHIESA DI SAN SEBASTIANO A DIANO CASTELLO

SANTUARIO DELLA MADONNA DELL' ACQUASANTA A LECCHIORE - PASSATI E FERMATI PIU' VOLTE IN OCCASIONE DELLE NOSTRE GITE IN VAL PRINO - Secondo la leggenda, il Santuario dell’Acquasanta venne edificato nel XVIII secolo in un luogo in cui apparve la Madonna. L’edificio sorge in prossimità del Rio dei Boschi, non distante da un antico mulino ad acqua. Il nome del santuario deriva da una statua in marmo della Vergine con Bambino benedicente, custodita in un’edicola accanto all’ingresso.

SANTUARIO DELLA MADONNA DELL' ACQUASANTA A LECCHIORE - PASSATI E FERMATI PIU' VOLTE IN OCCASIONE DELLE NOSTRE GITE IN VAL PRINO - Secondo la leggenda, il Santuario dell’Acquasanta venne edificato nel XVIII secolo in un luogo in cui apparve la Madonna. L’edificio sorge in prossimità del Rio dei Boschi, non distante da un antico mulino ad acqua. Il nome del santuario deriva da una statua in marmo della Vergine con Bambino benedicente, custodita in un’edicola accanto all’ingresso.

COLLA MICHERI - - QUANTI BEI RICORDI ! Il centro di Colla Micheri si raccoglie attorno a una piazzetta con una bella pavimentazione in lastricato grigio e bianco. Qui si staglia la chiesa di San Sebastiano, con la sua facciata rosso mattone. Davanti all’edificio si trova una targa che racconta di quando papa Pio VII fece qui una sosta nel 1814, di ritorno dal suo esilio francese. Ostaggio di Napoleone per cinque anni, una volta liberato, si racconta che al suo passaggio i fedeli si accalcassero per salutare l’anziano pontefice. Per questo motivo Colla Micheri prende anche il nome di “Il Passo del Papa”.  Dalla piazzetta una serie infinita di viuzze conduce a vicoli stretti, come spesso accade nei borghi liguri, che terminano in abitazioni antiche, ricche costruzioni in pietra, abbellite da fiori e piante al loro esterno.

COLLA MICHERI - - QUANTI BEI RICORDI ! Il centro di Colla Micheri si raccoglie attorno a una piazzetta con una bella pavimentazione in lastricato grigio e bianco. Qui si staglia la chiesa di San Sebastiano, con la sua facciata rosso mattone. Davanti all’edificio si trova una targa che racconta di quando papa Pio VII fece qui una sosta nel 1814, di ritorno dal suo esilio francese. Ostaggio di Napoleone per cinque anni, una volta liberato, si racconta che al suo passaggio i fedeli si accalcassero per salutare l’anziano pontefice. Per questo motivo Colla Micheri prende anche il nome di “Il Passo del Papa”. Dalla piazzetta una serie infinita di viuzze conduce a vicoli stretti, come spesso accade nei borghi liguri, che terminano in abitazioni antiche, ricche costruzioni in pietra, abbellite da fiori e piante al loro esterno.

I lavori per la Parrocchiale di San’Antonio Abate a Costa d'Oneglia iniziarono nel 1779, grazie ai muratori del paese, appartenenti per la maggior parte alla famiglia dei “Giantoi”, su direzione del capomastro Domenico Belmonte.  La chiesa in stile barocco, lunga 33 metri, ha l’altare maggiore di marmo bardiglio scuro con lavorazione barocca e decorazioni, circondato da sei colonnette. Vi sono sei cappelle laterali, delle quali tre hanno carattere patronale per appartenere ad antichissimi ceppi della popolazione costese.  La chiesa è molto grande ed è un punto di riferimento per gran parte dei cittadini di Costa d’Oneglia. ANCHE QUI CI SIAMO FATTI .....CONOSCERE, SIA ALLE COLAZIONI CHE AL RINFRESCO ORGANIZZATI DAGLI AMICI DEL CIRCOLO BELGRANO IN OCCASIONE DELLE PASSEGGIATE ABBINATE A OLIOLIVA

I lavori per la Parrocchiale di San’Antonio Abate a Costa d'Oneglia iniziarono nel 1779, grazie ai muratori del paese, appartenenti per la maggior parte alla famiglia dei “Giantoi”, su direzione del capomastro Domenico Belmonte. La chiesa in stile barocco, lunga 33 metri, ha l’altare maggiore di marmo bardiglio scuro con lavorazione barocca e decorazioni, circondato da sei colonnette. Vi sono sei cappelle laterali, delle quali tre hanno carattere patronale per appartenere ad antichissimi ceppi della popolazione costese. La chiesa è molto grande ed è un punto di riferimento per gran parte dei cittadini di Costa d’Oneglia. ANCHE QUI CI SIAMO FATTI .....CONOSCERE, SIA ALLE COLAZIONI CHE AL RINFRESCO ORGANIZZATI DAGLI AMICI DEL CIRCOLO BELGRANO IN OCCASIONE DELLE PASSEGGIATE ABBINATE A OLIOLIVA

CHIESA DI SAN NICOLA A CERVO LIGURE - PASSATI SPESSO PERCORRENDO LA VIA DELLA COSTA -

CHIESA DI SAN NICOLA A CERVO LIGURE - PASSATI SPESSO PERCORRENDO LA VIA DELLA COSTA -

VALLORIA - CHIESA DI SAN GIUSEPPE - RIMANE LUNGO IL PERCORSO CHE PORTA A TAVOLE, ITINERARIO CLASSICO FATTO PIU' VOLTE DAL GRUPPO DCS

VALLORIA - CHIESA DI SAN GIUSEPPE - RIMANE LUNGO IL PERCORSO CHE PORTA A TAVOLE, ITINERARIO CLASSICO FATTO PIU' VOLTE DAL GRUPPO DCS

CHIESETTA DI SAN GIUSEPPE A CHIUSANICO, DOVE INIZIA LA STRADA PER IL PASSO DELLE GRILLARINE

CHIESETTA DI SAN GIUSEPPE A CHIUSANICO, DOVE INIZIA LA STRADA PER IL PASSO DELLE GRILLARINE

LA CAPPELLA DELL' ACQUA SANTA A MONTEGRAZIE -QUANDO SI PARLA DI MONTEGRAZIE LOGICAMENTE SI PENSA AL SANTUARIO MA SUL PIAZZALE DOVE SOLITAMENTE LASCIAMO LE NOSTRE AUTO SI TROVANO I RESTI DI QUESTA CAPPELLA CHE UN TEMPO ERA AFFIANCATA DA UNA FONTANA MOLTO IMPORTANTE PER CHI DESIDERAVA DISSETARSI

LA CAPPELLA DELL' ACQUA SANTA A MONTEGRAZIE -QUANDO SI PARLA DI MONTEGRAZIE LOGICAMENTE SI PENSA AL SANTUARIO MA SUL PIAZZALE DOVE SOLITAMENTE LASCIAMO LE NOSTRE AUTO SI TROVANO I RESTI DI QUESTA CAPPELLA CHE UN TEMPO ERA AFFIANCATA DA UNA FONTANA MOLTO IMPORTANTE PER CHI DESIDERAVA DISSETARSI

Quella che sulla piazza del Santuario di Montegrazie è stata per molti anni considerata “la fontana” non è altro che la parete di fondo di una “Cappella della Madonna dell' Acqua “, edificata negli anni 1632-1634 e distrutta, secondo la tradizione, nell' aprile 1794 delle truppe francesi di passaggio che, sotto il comando del generale Massena, erano dirette ad occupare Oneglia(8 aprile 1794).

CERVO LIGURE - CHIESA DEI CORALLINI E ORATORIO DI SANTA CATERINA - NUMEROSE E BELLISSIME SOSTE IN QUESTO LUOGO MERAVIGLIOSO

CERVO LIGURE - CHIESA DEI CORALLINI E ORATORIO DI SANTA CATERINA - NUMEROSE E BELLISSIME SOSTE IN QUESTO LUOGO MERAVIGLIOSO

MADONNA DELLA ROVERE A SAN BARTOLOMEO AL MARE

MADONNA DELLA ROVERE A SAN BARTOLOMEO AL MARE

SI TROVA LUNGO LA VIA DELLA COSTA DA  NOI PIUTTOSTO  FREQUENTATA

Il santuario, secondo alcune fonti storiche, potrebbe essere risalente al XIV secolo, ma l'originaria struttura fu completamente modificata nel XVI secolo. L'interno, a pianta longitudinale, è costituito da tre navate e numerosi pilastri disposti irregolarmente nella divisione delle navate, quasi a dimostrare le continue modifiche strutturali che la chiesa subì nei secoli successivi. La facciata esterna, progettata e disegnata dall'architetto locale Angelo Ardissone, è stata rifatta nel corso del 1860 e presenta un antico portale in ardesia datato al 1553 raffigurante l'Annunciazione. All'interno sono custodite diverse opere pittoriche e scultoree per lo più ritraenti l'effigie della Vergine Maria. Tra le opere più pregiate vi sono un dipinto ad olio su tavola di scuola fiamminga del XVI secolo, parte di un trittico del 1578, una statua in legno e un crocifisso in legno di ulivo del XV secolo sopra l'altare maggiore. Il campanile è del 1602; all'interno di esso è presente un concerto di 6 campane in La bemolle 3 Fuso nel 1964 dalla Fonderia Roberto Mazzola di Valduggia (in provincia di Vercelli).la campana minore invece è stata fusa dall'omonima fonderia ma nel 1994.

Castello del Maro una delle più temute roccaforti della Liguria Occidentale In Liguria

I resti del Castello del Maro, "il Castrum Macri", sono tra i simboli più importanti della gloriosa storia della Valle del Maro. Il Castello del Maro nasce intorno all'anno Mille, sulla collina sovrastante il paese di Borgomaro, ed appartenne, con varie vicissitudini, ai Signori di Ventimiglia-Lascaris, ai Doria e ai Savoia. La struttura, che noi oggi vediamo, è solamente una minima parte di quello che era il Castello che, molto probabilmente, comprendeva anche parte dell'attuale paese di Maro Castello. Ad oggi, non è possibile comprendere l'esatta dimensione e l'ubicazione del castello anche perché sono rimasti pochissimi documenti o mappe che ne parlino o lo raffigurino. Tuttavia, si può dedurre che esso fosse formato da quattro torri, un maestoso torrione centrale ed un muro che costeggiava il ciglio del roccione su cui era stato costruito. Il Castello fu una delle più temute roccaforti della Liguria Occidentale ed era parte integrante di una strategica linea difensiva della bassa Valle Impero. La gloriosa storia del "Castrum Macri" terminò nel XVII secolo, quando fu distrutto dalla Repubblica di Genova in lotta contro i Savoia.

BADALUCCO - MADONNA DELLA NEVE

ll Santuario della Madonna della Neve si trova sul monte Carmo, sulle alture intorno a Badalucco. La tradizione vuole il santuario eretto per volontà di un cieco del borgo, che, guarito da un’apparizione divina, voleva rendere grazie a Maria del miracolo ricevuto dedicandole un santuario.La costruzione iniziò nel XVI secolo e da subito fu meta di pellegrinaggio per molti fedeli, che accorrevano da ogni paese della zona, tanto che nel 1625, fu necessario un ampliamento. Proprio durante questi lavori fu posta sopra l’altare la statua della Madonna; successivamente, nel 1680 fu costruita una ancona raffigurante lo Spirito Santo con sant’Agata, sant’Apollonia, i santi Cosma e Damiano che i fedeli del luogo sono soliti invocare per chiedere la guarigione dalle malattie. Nel 1903 il numero sempre crescente di pellegrini che arrivavano al santuario costrinse alla ricostruzione ex novo dell’intero edificio, con la costruzione delle due cappelle laterali, del pronao e della casa del cappellano. Ad oggi possiamo ammirare la statua della Madonna della Neve in un’ancona di legno, nella cappella di destra è stato posto un monumento ai caduti della seconda guerra mondiale. La festa della Madonna della Neve è il 5 agosto e l’effige di Maria viene celebrata con riti solenni e una processione per le vie del paese fin sul monte Carmo. qui il percorso

BADALUCCO - SANTUARIO MADONNA DELLA NEVE

BADALUCCO - SANTUARIO MADONNA DELLA NEVE

BADALUCCO - CAPPELLA DI SAN NICOLO' - Chiesa di San Nicolò. Eretta nel XVII secolo al di fuori del paese è stata costruita sulle precedenti rovine del castello di Badalucco.  Cappella dedicata alla Regina di tutti i Santi. Costruita nel 1721 sul poggio di Pallarèa.

BADALUCCO - CAPPELLA DI SAN NICOLO' - Chiesa di San Nicolò. Eretta nel XVII secolo al di fuori del paese è stata costruita sulle precedenti rovine del castello di Badalucco. Cappella dedicata alla Regina di tutti i Santi. Costruita nel 1721 sul poggio di Pallarèa.

GIUGNO 2019, UNA BELLISSIMA GITA IN UNA GIORNATA NON CALDA, TERRIFICANTE....MI RICORDO CHE QUALCUNO (Mirko) AVEVA SCORDATO IL PRANZO, QUANDO SE NE E' RESO CONTO QUASI SCOPPIAVA A PIANGERE MA FORTUNATAMENTE PER LUI ABBIAMO PROVVEDUTO A RIPORTARLO IN VITA.....😀 UN ALTRO RICORDO SONO LE NUMEROSE BIRRE AL BAR DI BADALUCCO.

MADONNA DEL MONTE E SAN COSIMO E DAMIANO, DUE BELLE CHIESETTE INCONTRATE IN OCCASIONE DELLE NOSTRE GITE, ZONA ALTURE DI PIEVE DI TECO

CHIESA PARROCCHIALE DI BESTAGNO, FRAZIONE DI PONTEDASSIO - In zona ci sono dei bei giri da fare, sentieri segnati e luoghi interessanti da visitare - P.S. LA CHIESA NON STA CEDENDO, E' LA FOTO CHE E' VENUTA UN PO' COSI'.......

CHIESA PARROCCHIALE DI BESTAGNO, FRAZIONE DI PONTEDASSIO - In zona ci sono dei bei giri da fare, sentieri segnati e luoghi interessanti da visitare - P.S. LA CHIESA NON STA CEDENDO, E' LA FOTO CHE E' VENUTA UN PO' COSI'.......

CHIESA DI BESTAGNO - SANTI MICHELE E SEBASTIANO

Ricostruita a partire dal 1743 in luogo di edificio di aspetto medioevale di cui sono conservati soprattutto alcuni rocchi di colonne. Rappresenta uno degli esempi più significativi e meglio conservati di edificio sacro settecentesco nel Ponente Ligure

SANTA CROCE DI ALASSIO - QUANTE BELLE SOSTE IN QUESTO INCANTEVOLE LUOGO

SANTA CROCE DI ALASSIO - QUANTE BELLE SOSTE IN QUESTO INCANTEVOLE LUOGO

La chiesa di Santa Croce fu edificata nel XI secolo dai monaci Benedettini provenienti dalla vicina isola Gallinara. Negli anni ‘70, dopo secoli di inattività, fu riaperta al culto a seguito d’importanti lavori di restauro. Dai terrazzamenti del parco annesso è possibile godere di un’incredibile vista sulla Baia del Sole, che nelle giornate più limpide spazia fino ai monti della Toscana e della Corsica. Proprio qui ha inizio la via Iulia Augusta, il tratto della strada romana tra Alassio e Albenga.  L’antichissima chiesetta di Santa Croce è menzionata per la prima volta in una bolla di papa Alessandro III del 1169 come priorato appartenente al monastero benedettino dell’isola Gallinara. È in stile romanico, costruita in pietra sulla roccia in una suggestiva posizione sul mare. Della costruzione originaria restano l’abside, con le sue strette feritoie, e il fianco sinistro, caratterizzato dalla presenza di archetti binati separati da paraste, elementi tipici dell’architettura dei benedettini di quel periodo. Successivamente fu aggiunto il portale laterale a sesto acuto, mentre il porticato antistante risale al Cinquecento. Per diversi secoli Santa Croce rimase in stato di abbandono, come testimoniano le opere del pittore irlandese Richard West, attivo ad Alassio a inizio Novecento, che raffigurano la chiesa senza tetto. Il restauro, iniziato negli anni ’50 ma a lungo interrotto, fu completato negli anni ’60 coinvolgendo copertura e facciata, per arrivare alla riapertura della chiesa al culto solo negli anni ’70.

CHIESETTA DI S.ANNA - IMPERIA - Situata sulle colline Onegliesi, ci siamo passati diverse volte e fatto anche la sosta pranzo in occasione delle nostre gite nell'immediato entroterra Imperiese. Purtroppo al momento non si trovano notizie in rete, tranne che il 26 Luglio, Festa appunto di Sant'Anna viene celebrata una Messa

CHIESETTA DI S.ANNA - IMPERIA - Situata sulle colline Onegliesi, ci siamo passati diverse volte e fatto anche la sosta pranzo in occasione delle nostre gite nell'immediato entroterra Imperiese. Purtroppo al momento non si trovano notizie in rete, tranne che il 26 Luglio, Festa appunto di Sant'Anna viene celebrata una Messa

LUOGO DI PARTENZA E ARRIVO RELATIVO ALLE NOSTRE ESCURSIONI SUL DUBASSO, ARMETTA E DINTORNI

LUOGO DI PARTENZA E ARRIVO RELATIVO ALLE NOSTRE ESCURSIONI SUL DUBASSO, ARMETTA E DINTORNI

PIEVE DEI SANTI NAZARIO E CELSO - BORGOMARO -SALVO DIMENTICANZE......CON IL GRUPPO NON CI SIAMO MAI PASSATI, PRIMA O POI COLMEREM O QUESTA LACUNA....

PIEVE DEI SANTI NAZARIO E CELSO - BORGOMARO -SALVO DIMENTICANZE......CON IL GRUPPO NON CI SIAMO MAI PASSATI, PRIMA O POI COLMEREM O QUESTA LACUNA....

LA CHIESA DI SAN TOMMASO A DOLCEDO NON E' UNO DI QUEI LUOGHI DOVE CI SI FERMA A PRANZO, DICIAMO CHE RIMANE ALL'INIZIO O AL TERMINE  DELLE NOSTRE GITE, TUTTAVIA IN QUELLE OCCASIONI SIAMO QUASI SEMPRE ENTRATI PER UNA BREVE VISITA

LA CHIESA DI SAN TOMMASO A DOLCEDO NON E' UNO DI QUEI LUOGHI DOVE CI SI FERMA A PRANZO, DICIAMO CHE RIMANE ALL'INIZIO O AL TERMINE DELLE NOSTRE GITE, TUTTAVIA IN QUELLE OCCASIONI SIAMO QUASI SEMPRE ENTRATI PER UNA BREVE VISITA

SAN SALVATORE - PIETRABRUNA - QUANTE VOLTE SEDUTI SU QUEI GRADINI A MANGIARE, BERE E SCHERZARE

SAN SALVATORE - PIETRABRUNA - QUANTE VOLTE SEDUTI SU QUEI GRADINI A MANGIARE, BERE E SCHERZARE

CHIESA DI SANT'ANNA AI MONTI, LA PRIMA PARROCCHIA DI ALASSIO. CI SIAMO PASSATI MOLTE VOLTE DURANTE LE NOSTRE ESCURSIONI LUNGO LA VIA ANTICA JULIA CHE COLLEGA ALBENGA AD ALASSIO -

CHIESA DI SANT'ANNA AI MONTI, LA PRIMA PARROCCHIA DI ALASSIO. CI SIAMO PASSATI MOLTE VOLTE DURANTE LE NOSTRE ESCURSIONI LUNGO LA VIA ANTICA JULIA CHE COLLEGA ALBENGA AD ALASSIO -

IL CASTELLO DI BESTAGNO

IL CASTELLO DI BESTAGNO

In merito al castello medievale di Bestagno, lo storico Alessandro Giacobbe spiega: «Il castello di Bestagno ha una storia molto lunga e affascinante. Anzitutto, il toponimo del castello è molto complesso e compare anticamente in Liguria e in Piemonte, tanto da diventare anche un cognome. Il nome pare faccia riferimento alla presenza di acque nella zona e infatti il castello nasce vicino al Ponte di Assio, che era un fondo romano-ligure. La fortificazione, situata su una costiera di fronte all’antica chiesa matrice di San Michele, fondata intorno al X secolo, quando era necessario difendere il territorio dalle incursioni saracene provenienti dal mare. Il nucleo centrale, provvisto di cisterna e strutture di sopravvivenza, è molto simile a quello di Castel d’Appio a Ventimiglia. Nel corso del XIII secolo i Vescovi di Albenga, detentori dei diritti, erigono una importante cerchia muraria difensiva esterna con torri di avvistamento in collegamento visivo con la Torre della Colombera di Bestagno, che oggi non esiste più, e con la Torre di Santa Lucia. Alla fine del XIII secolo i Vescovi di Albenga vendono il castello ad un ramo della famiglia dei Doria. Da quel momento però il castello perde la sua importanza, perché troppo decentrato rispetto all’asse viaria Oneglia-Piemonte che interessava ai Doria. Come riportato da più fonti, il castello fu conquistato e parzialmente distrutto da un primo attacco ispano-genovese nel 1614 e poi definitivamente nella guerra del 1625 fra ispano-genovesi e franco-sabaudi che avevano invaso i territori della Repubblica di Genova».

UPEGA MADONNA DELLA NEVE - LUNGO IL PERCORSO VERSO LE SELLE VECCHIE, IL BERTRAND, ZONA DA NOI PIUTTOSTO FREQUENTATA - QUI IL RICORDO ANCHE DI UNA BELLISSIMA GITA CON LE CIASPOLE

UPEGA MADONNA DELLA NEVE - LUNGO IL PERCORSO VERSO LE SELLE VECCHIE, IL BERTRAND, ZONA DA NOI PIUTTOSTO FREQUENTATA - QUI IL RICORDO ANCHE DI UNA BELLISSIMA GITA CON LE CIASPOLE

CHIESA DELLA MADDALENA A LUCINASCO - UNA SEMPRE DOVEROSA SOSTA NEI NOSTRI TREKKING VERSO IL MONTE ACQUARON E  DINTORNI -  L'edificio religioso fu edificato a partire dal 15 maggio 1463, così come riportato sulla prima pietra collocata durante l'edificazione della chiesa, e quindi portato a compimento nell'aprile del 1480. Di forme artistiche tardo medievali, la facciata della chiesa si presenta con un rosone sovrastante un portale ogivale e decorazioni ad archetti.  L'interno della struttura si presenta a tre navate, divise da colonne e da ampi archi a sesto acuto e decorato con cicli di affreschi raffiguranti scene di vita di Gesù e santi che, stando ad alcuni studi, potrebbero essere stati realizzati nella metà del Cinquecento dal pittore Giovanni Cambiaso o comunque da maestranze vicine alla sua arte pittorica.  Un intervento di adattamento con la sopraelevazione delle ali e la sostituzione della primaria orditura del tetto con volte a botte lunettate fu realizzato nel 1637; altri interventi furono realizzati nel 1730, con abbellimenti richiamanti lo stile artistico barocco, e ancora al principio dell'Ottocento. Quest'ultimi sono stati tuttavia eliminati in un successivo intervento di recupero dell'originaria struttura tardo medievale, ma rimangono comunque visibili tracce barocche nell'abside di forma quadrangolare e nelle due semicircolari absidi laterali.

CHIESA DELLA MADDALENA A LUCINASCO - UNA SEMPRE DOVEROSA SOSTA NEI NOSTRI TREKKING VERSO IL MONTE ACQUARON E DINTORNI - L'edificio religioso fu edificato a partire dal 15 maggio 1463, così come riportato sulla prima pietra collocata durante l'edificazione della chiesa, e quindi portato a compimento nell'aprile del 1480. Di forme artistiche tardo medievali, la facciata della chiesa si presenta con un rosone sovrastante un portale ogivale e decorazioni ad archetti. L'interno della struttura si presenta a tre navate, divise da colonne e da ampi archi a sesto acuto e decorato con cicli di affreschi raffiguranti scene di vita di Gesù e santi che, stando ad alcuni studi, potrebbero essere stati realizzati nella metà del Cinquecento dal pittore Giovanni Cambiaso o comunque da maestranze vicine alla sua arte pittorica. Un intervento di adattamento con la sopraelevazione delle ali e la sostituzione della primaria orditura del tetto con volte a botte lunettate fu realizzato nel 1637; altri interventi furono realizzati nel 1730, con abbellimenti richiamanti lo stile artistico barocco, e ancora al principio dell'Ottocento. Quest'ultimi sono stati tuttavia eliminati in un successivo intervento di recupero dell'originaria struttura tardo medievale, ma rimangono comunque visibili tracce barocche nell'abside di forma quadrangolare e nelle due semicircolari absidi laterali.

LA CAPPELLA DEL MONTE ACQUARONE, MEGLIO CONOSCIUTA COME LA CAPPELLETTA, ANCHE QUI NON SI CONTANO LE VOLTE CHE CI SIAMO STATI.....LUOGO MOLTO, MOLTO PANORAMICO

LA CAPPELLA DEL MONTE ACQUARONE, MEGLIO CONOSCIUTA COME LA CAPPELLETTA, ANCHE QUI NON SI CONTANO LE VOLTE CHE CI SIAMO STATI.....LUOGO MOLTO, MOLTO PANORAMICO

SI E' PERSO IL CONTO DELLE VOLTE CHE SIAMO ANDATI AL RIFUGIO DON BARBERA, BELLISSIMI RICORDI E BELLISSIMA LA VALLE DEI MAESTRI DOVE SI TROVA LA CHIESA DI SANT'ERIM

SI E' PERSO IL CONTO DELLE VOLTE CHE SIAMO ANDATI AL RIFUGIO DON BARBERA, BELLISSIMI RICORDI E BELLISSIMA LA VALLE DEI MAESTRI DOVE SI TROVA LA CHIESA DI SANT'ERIM

Costruito su un colle alle spalle di Oneglia, in località Castelvecchio, il Santuario di Santa Maria Maggiore gode di una delle migliori viste panoramiche sulla città di Imperia.  La sua storia risale al V secolo d.C., quando venne edificato nel Castrum Uneliae, accanto al castello che aveva funzione di chiusura della Valle Impero, come difesa dai Longobardi. Sia la chiesa che il castello furono distrutti dai Saraceni nel X secolo.  Successivamente ricostruita e restaurata più volte nel corso degli anni, la chiesa ottenne il titolo di ‘santuario’ nel 1906, mentre l’appellativo ‘Maggiore’ le venne attribuito per l’importanza avuta nella valle onegliese.  L’interno della chiesa è a croce greca con i quattro bracci arrotondati e l’abside poligonale.  LUOGO MOLTO PANORAMICO, CI SIAMO PASSATI MOLTE VOLTE NEL CORSO DEI NOSTRI TREKKING SULLE COLLINE ONEGLIESI

Costruito su un colle alle spalle di Oneglia, in località Castelvecchio, il Santuario di Santa Maria Maggiore gode di una delle migliori viste panoramiche sulla città di Imperia. La sua storia risale al V secolo d.C., quando venne edificato nel Castrum Uneliae, accanto al castello che aveva funzione di chiusura della Valle Impero, come difesa dai Longobardi. Sia la chiesa che il castello furono distrutti dai Saraceni nel X secolo. Successivamente ricostruita e restaurata più volte nel corso degli anni, la chiesa ottenne il titolo di ‘santuario’ nel 1906, mentre l’appellativo ‘Maggiore’ le venne attribuito per l’importanza avuta nella valle onegliese. L’interno della chiesa è a croce greca con i quattro bracci arrotondati e l’abside poligonale. LUOGO MOLTO PANORAMICO, CI SIAMO PASSATI MOLTE VOLTE NEL CORSO DEI NOSTRI TREKKING SULLE COLLINE ONEGLIESI

MADONNA DELLE VIGNE A CARAVONICA - CI SIAMO PASSATI DURANTE LA GITA CHE PARTIVA DAL COLLE SAN BARTOLOMEO E CREDO ARRIVASSE A PONTEDASSIO - A poco meno di un chilometro dal centro abitato di Caravonica, piccolo paese della valle Impero, si innalza il santuario di Nostra Signora delle Vigne.  Una struttura in stile barocco, che ha le sue prime radici agli inizi del ‘600 e fu restaurata, per la prima volta, solamente un secolo più tardi da Francesco Marvaldi di Candeasco e affrescata internamente da Francesco Carrega di Porto Maurizio.  Al suo fianco la Casa del pellegrino, ex voto del cavalier De Negri di Pieve di Teco miracolosamente guarito grazie all’intercessione della Madonna delle vigne nel 1653.  La tradizione popolare narra che dietro alla costruzione della chiesa vi sia una leggenda risalente al 1588 quando, quella che attualmente è una strada asfaltata comunale, era ancora la famosa via del sale centro del commercio tra Liguria e Piemonte.  Giunti nel luogo in cui oggi sorge il santuario, un mulattiere e il proprio figlio interruppero bruscamente il cammino fermati appunto dal mulo che non volle più muoversi. Questo finché il bimbo non confessò al padre di aver rubato a Savigliano l’effige della vergine, ancora oggi custodita a Caravonica. Statuetta che fu lasciata in questo luogo e protetta con delle pietre. Da lì gli abitanti del paese iniziarono a praticare il culto, edificando un primo pilone votivo al quale seguì poi una vera e propria cappella e successivamente il santuario.  La storia non ha verifiche certe, ma è quella che i caravonichesi si tramandano da generazioni.  Al suo interno il santuario ha, come detto, la riproduzione della vergine originaria databile intorno al 1500 e posta oggi su un tronetto ligneo del 1700. Particolarmente apprezzabili gli affreschi e gli stucchi settecenteschi che contornano gli interni, così come i grandi dipinti, il coro, oggi riprodotto, con l’originale del 1645 purtroppo rubato, e sei grandi statue tra cui San Michele Arcangelo patrono di Caravonica.  La pace e la tranquillità di questo posto sono unici, tra il verde scuro degli ulivi e il più chiaro colore delle vigne. Da provare la passeggiata che dal paese porta qui e poi oltre fino al colle San Bartolomeo.

MADONNA DELLE VIGNE A CARAVONICA - CI SIAMO PASSATI DURANTE LA GITA CHE PARTIVA DAL COLLE SAN BARTOLOMEO E CREDO ARRIVASSE A PONTEDASSIO - A poco meno di un chilometro dal centro abitato di Caravonica, piccolo paese della valle Impero, si innalza il santuario di Nostra Signora delle Vigne. Una struttura in stile barocco, che ha le sue prime radici agli inizi del ‘600 e fu restaurata, per la prima volta, solamente un secolo più tardi da Francesco Marvaldi di Candeasco e affrescata internamente da Francesco Carrega di Porto Maurizio. Al suo fianco la Casa del pellegrino, ex voto del cavalier De Negri di Pieve di Teco miracolosamente guarito grazie all’intercessione della Madonna delle vigne nel 1653. La tradizione popolare narra che dietro alla costruzione della chiesa vi sia una leggenda risalente al 1588 quando, quella che attualmente è una strada asfaltata comunale, era ancora la famosa via del sale centro del commercio tra Liguria e Piemonte. Giunti nel luogo in cui oggi sorge il santuario, un mulattiere e il proprio figlio interruppero bruscamente il cammino fermati appunto dal mulo che non volle più muoversi. Questo finché il bimbo non confessò al padre di aver rubato a Savigliano l’effige della vergine, ancora oggi custodita a Caravonica. Statuetta che fu lasciata in questo luogo e protetta con delle pietre. Da lì gli abitanti del paese iniziarono a praticare il culto, edificando un primo pilone votivo al quale seguì poi una vera e propria cappella e successivamente il santuario. La storia non ha verifiche certe, ma è quella che i caravonichesi si tramandano da generazioni. Al suo interno il santuario ha, come detto, la riproduzione della vergine originaria databile intorno al 1500 e posta oggi su un tronetto ligneo del 1700. Particolarmente apprezzabili gli affreschi e gli stucchi settecenteschi che contornano gli interni, così come i grandi dipinti, il coro, oggi riprodotto, con l’originale del 1645 purtroppo rubato, e sei grandi statue tra cui San Michele Arcangelo patrono di Caravonica. La pace e la tranquillità di questo posto sono unici, tra il verde scuro degli ulivi e il più chiaro colore delle vigne. Da provare la passeggiata che dal paese porta qui e poi oltre fino al colle San Bartolomeo.

MADONNA DEI CANCELLI MT 1438 - RAGGIUNTA DAL GRUPPO PIU' VOLTE DAI DCS, SIA DAL COLLE DEI BOSCHETTI CHE DALLA VAL TANARELLO ( CHE FATICA ....) - Si tratta di una chiesetta campestre, situata sull'ampia sella tra la Cima dei Prati di Cosio e il Monte dei Cancelli. Il vero nome sarebbe

MADONNA DEI CANCELLI MT 1438 - RAGGIUNTA DAL GRUPPO PIU' VOLTE DAI DCS, SIA DAL COLLE DEI BOSCHETTI CHE DALLA VAL TANARELLO ( CHE FATICA ....) - Si tratta di una chiesetta campestre, situata sull'ampia sella tra la Cima dei Prati di Cosio e il Monte dei Cancelli. Il vero nome sarebbe "Madonna della Neve" ma, forse per distinguerla dalle numerosissime altre chiesette con questo nome, è da tutti conosciuta come Madonna dei Cancelli. Venne costruita per garantire la pratica religiosa ai falciatori di Cosio, che si recavano in questi luoghi, a notevole distanza dal paese, per la fienagione estiva.

SAN CALOCERO - Secondo gli storici è tra le chiese più antiche della diocesi di Albenga e Imperia. Si trova in cima ad una montagna sacra, Castellermo, il monte che domina la Valle Arroscia.     Da Vendone, percorrendo una strada, in parte asfaltata, in parte sterrata, si arriva sulle pendici di Castellermo: da qui, in venti minuti circa di marcia, si puo raggiungere il Santuario dedicato a San Calocero, costruito sulla montagna più alta. Dal santuario si gode di una stupenda vista panoramica e si dominano tutte le vallate circostanti. Il santuario di San Calocero è molto probabilmente il più antico del comprensorio di Albenga e risale ai primi secoli cristiani, quando i devoti cominciano a venerare il soldato bresciano, ufficiale dell’esercito romano Calocero, che secondo la tradizione subisce il martirio ad Albenga: ben quattro chiese della zona sono dedicate al martire, venerato per i suoi poteri taumaturgici sulle malattie della pelle. Al santo si attribuisce la scampata epidemia di vaiolo nell’Ottocento.     La chiesa, preceduta da un piccolo portico chiuso, riparo per i pellegrini, ha un’unica navata con due altari laterali. La statua marmorea del martire Calocero, sopra l’altare maggiore, è del XVIII secolo, ma esiste anche un’immagine lignea del Santo che, in occasione della festività, ogni 5 anni, viene portata in processione dalla chiesa parrocchiale di Curenna fino al santuario. CON I I DCS CI SIAMO PASSATI MOLTE VOLTE PER ANDARE IN VETTA A CASTELLERMO E SPESSO QUI C'E' STATA LA NOSTRA SOSTA...PRANZO

SAN CALOCERO - Secondo gli storici è tra le chiese più antiche della diocesi di Albenga e Imperia. Si trova in cima ad una montagna sacra, Castellermo, il monte che domina la Valle Arroscia. Da Vendone, percorrendo una strada, in parte asfaltata, in parte sterrata, si arriva sulle pendici di Castellermo: da qui, in venti minuti circa di marcia, si puo raggiungere il Santuario dedicato a San Calocero, costruito sulla montagna più alta. Dal santuario si gode di una stupenda vista panoramica e si dominano tutte le vallate circostanti. Il santuario di San Calocero è molto probabilmente il più antico del comprensorio di Albenga e risale ai primi secoli cristiani, quando i devoti cominciano a venerare il soldato bresciano, ufficiale dell’esercito romano Calocero, che secondo la tradizione subisce il martirio ad Albenga: ben quattro chiese della zona sono dedicate al martire, venerato per i suoi poteri taumaturgici sulle malattie della pelle. Al santo si attribuisce la scampata epidemia di vaiolo nell’Ottocento. La chiesa, preceduta da un piccolo portico chiuso, riparo per i pellegrini, ha un’unica navata con due altari laterali. La statua marmorea del martire Calocero, sopra l’altare maggiore, è del XVIII secolo, ma esiste anche un’immagine lignea del Santo che, in occasione della festività, ogni 5 anni, viene portata in processione dalla chiesa parrocchiale di Curenna fino al santuario. CON I I DCS CI SIAMO PASSATI MOLTE VOLTE PER ANDARE IN VETTA A CASTELLERMO E SPESSO QUI C'E' STATA LA NOSTRA SOSTA...PRANZO

SANTUARIO MADONNA DEGLI ANGELI A GAZZELLI -Secondo la tradizione religiosa l'edificazione del santuario avvenne attorno al XVII secolo in seguito alla preservazione da un'epidemia della popolazione di Gazzelli. Il santuario fu ristrutturato nella seconda metà del XVIII secolo, presentandosi ad oggi con forma a pianta ellissoidale.  All'interno, sull'altare maggiore, è conservato un dipinto inizialmente attribuito al pittore Domenico Piola raffigurante Sant'Elisabetta che visita la Vergine - sostituito oggi da una copia - che altri studi sull'opera hanno poi stabilità la paternità della tela a Bartolomeo Biscaino.  Anticamente sul piazzale della chiesa era conservata, in una nicchia, una statua della Madonna della Misericordia, in seguito trafugata.  Durante le celebrazioni religiose del 2 luglio, all'inizio della novena, la venerata immagine della Madonna della Visitazione viene portata dal santuario alla locale chiesa parrocchiale di Sant'Andrea di Gazzelli e quindi riportata al santuario in processione.SI TROVA SOTTO STRADA POCO PRIMA DI ARRIVARE A GAZZELLI - DAL LATO OPPOSTO DELLA CHIESA INIZIA UN BEL PERCORSO CHE EFFETTUANDO UN GIRO AD ANELLO PORTA DAPPRIMA ALLA STRADA CHE DA CHIUSANICO PORTA A DIANO ARENTINO E POI , IN DISCESA FINO A GAZZELLI DOVE  SEGUENDO, IN PARTE, UN ALTRO ITINERARIO TORNIAMO AL PUNTO DI PARTENZA.

SANTUARIO MADONNA DEGLI ANGELI A GAZZELLI -Secondo la tradizione religiosa l'edificazione del santuario avvenne attorno al XVII secolo in seguito alla preservazione da un'epidemia della popolazione di Gazzelli. Il santuario fu ristrutturato nella seconda metà del XVIII secolo, presentandosi ad oggi con forma a pianta ellissoidale. All'interno, sull'altare maggiore, è conservato un dipinto inizialmente attribuito al pittore Domenico Piola raffigurante Sant'Elisabetta che visita la Vergine - sostituito oggi da una copia - che altri studi sull'opera hanno poi stabilità la paternità della tela a Bartolomeo Biscaino. Anticamente sul piazzale della chiesa era conservata, in una nicchia, una statua della Madonna della Misericordia, in seguito trafugata. Durante le celebrazioni religiose del 2 luglio, all'inizio della novena, la venerata immagine della Madonna della Visitazione viene portata dal santuario alla locale chiesa parrocchiale di Sant'Andrea di Gazzelli e quindi riportata al santuario in processione.SI TROVA SOTTO STRADA POCO PRIMA DI ARRIVARE A GAZZELLI - DAL LATO OPPOSTO DELLA CHIESA INIZIA UN BEL PERCORSO CHE EFFETTUANDO UN GIRO AD ANELLO PORTA DAPPRIMA ALLA STRADA CHE DA CHIUSANICO PORTA A DIANO ARENTINO E POI , IN DISCESA FINO A GAZZELLI DOVE SEGUENDO, IN PARTE, UN ALTRO ITINERARIO TORNIAMO AL PUNTO DI PARTENZA.

SANTUARIO MADONNA DELLA NEVE A TORRIA - Ci siamo passati molte volte per andare o tornare dal Passo San Giacomo - Anni fa c'era un bel laghetto ed era meta di picnic, e il 5 di Agosto la Pro Loco di Torria organizzava un pranzo. Ora pare che la Chiesa sia pericolante, almeno una volta lo era, ora non ho più visto i cartelli, si vede che hanno provveduto a qualche restauro

SANTUARIO MADONNA DELLA NEVE A TORRIA - Ci siamo passati molte volte per andare o tornare dal Passo San Giacomo - Anni fa c'era un bel laghetto ed era meta di picnic, e il 5 di Agosto la Pro Loco di Torria organizzava un pranzo. Ora pare che la Chiesa sia pericolante, almeno una volta lo era, ora non ho più visto i cartelli, si vede che hanno provveduto a qualche restauro

SAN LORENZO A CHIUSANICO - Chiesa di San Lorenzo, eretta come pievania in epoca altomedievale dai monaci benedettini di San Colombano, era l'antica matrice dell'intero comprensorio e prepositura della diocesi di Albenga, quindi prima parrocchiale di Chiusanico. Posta negli uliveti vicino alla località di Castello primo borgo nel Medioevo e costruita ad unica navata. CON IL GRUPPO CI SIAMO FERMATI QUI MOLTE VOLTE PER UNA PAUSA, LUNGO UN PERCORSO MOLTO INTERESSANTE CHE SCENDE A GAZZELLI -

SAN LORENZO A CHIUSANICO - Chiesa di San Lorenzo, eretta come pievania in epoca altomedievale dai monaci benedettini di San Colombano, era l'antica matrice dell'intero comprensorio e prepositura della diocesi di Albenga, quindi prima parrocchiale di Chiusanico. Posta negli uliveti vicino alla località di Castello primo borgo nel Medioevo e costruita ad unica navata. CON IL GRUPPO CI SIAMO FERMATI QUI MOLTE VOLTE PER UNA PAUSA, LUNGO UN PERCORSO MOLTO INTERESSANTE CHE SCENDE A GAZZELLI -

Il Santuario di Nostra Signora delle Grazie a Montegrazie

Si tratta, senza dubbio, dell’attrazione più importante del piccolo paese che spinge ogni anno centinaia e centinaia di turisti a visitare il borgo. Il santuario, in splendida posizione panoramica, venne edificato nel 1450 sulle basi di un’altra chiesa del periodo romanico. Facciata santuario di montegrazieLa facciata del santuario di Nostra Signora delle Grazie La tradizione narra che la Madonna con il bimbo in braccio sia apparsa ad una ragazza sordomuta e le abbia chiesto di costruire una chiesa. La ragazza venne miracolata e guarita e fu proprio il padre della fanciulla a farsi promotore per l’edificazione della chiesa. Fu, così, costruito un piccolo santuario che divenne un punto di riferimento per tutti i fedeli. Successivamente fu edificata una nuova e più ampia chiesa, affianco alla preesistente cappella. Della struttura precedente rimangono la Cappella dell’Apparizione e solo la metà inferiore del Campanile. L’interno del Santuario è a tre navate con colonne in pietra scura con archi a sesto acuto. Ci sono numerosi affreschi molto importanti. Nella navata e nell’aspide di sinistra è possibile ammirare ” La vita dell’oltretomba”, “Scene della vita di san Giovanni Battista” e il “Peccato Originale”, opere dei fratelli Matteo e Tommaso Biazaci da Busca degli ultimi decenni del quattrocento. Nella navata e nell’aspide di destra si trovano, invece, affreschi dedicati a San Giacomo Maggiore e affreschi raffiguranti due ex voto marinari ed il Beato Bernardino da Feltre che furono eseguiti da Gabriele della Cella, nel 1498. Più tardi, tra il 1524 al 1530, il pittore Pietro Guido da Ranzo dipinse sulla parete destra le “Storie della Passione”, coprendo i precedenti affreschi dei fratelli Biazaci. Montegrazie cappella santuarioL’originario santuario di Montegrazie ora è una cappella accanto all’attuale santuario Dopo il Concilio di Trento furono costruiti cinque altari: l’altare maggiore, due nelle absidi laterali e due a metà delle navate. Nel 1939 furono demolite tutte le opere costruite dopo il Concilio di Trento. L’unico a “sopravvivere” fu l’altare maggiore, ancora perfettamente conservato. Ed è proprio sulla nicchia sopra l’altare maggiore che si trova l’antica statua della Madonna delle Grazie. La chiesa è meta di pellegrinaggio e di processioni votive in occasione di ricorrenze e feste in onore della Madonna, soprattutto da parte di gente di mare, come testimoniano i numerosi doni presenti al suo interno. 

SAN GIACOMO A DIANO CALDERINA

Immersa nel verde degli ulivi, la parrocchiale di San Giacomo a Diano Calderina è ben visibile in lontananza grazie al caratteristico colore rosso del suo campanile. Ci troviamo nel primo entroterra del Golfo Dianese, a soli 2 km da Diano Marina e a 70 m sul livello del mare. La chiesa, che gode di una splendida vista sulla vallata, risale al XVI secolo. Qui incontriamo il parroco Don Luca, che ci racconta la storia di questo luogo. “La chiesa nasce nel 1500 – spiega, – si distacca da Diano Castello e diventa a sua volta matrice di altre piccole chiese. San Giacomo è come una sentinella che vigila sul golfo e segna il cammino della comunità. Ancora oggi questo è un luogo di devozione, dove si riscoprono i valori tradizionali della nostra terra”. Presso la casa parrocchiale esiste un ostello sempre aperto per l’accoglienza di piccoli gruppi di pellegrini impegnati sul cammino verso Santiago di Compostela, lungo l’antica Via della Costa. Nei locali si respira un’aria di pace e serenità, un richiamo alla meditazione e a uno stile di vita semplice. “L’ostello – racconta Don Luca – nasce da un’esperienza personale sul cammino di Santiago, che ho scoperto per la prima volta nel 2010. Ritornando, ho voluto rivivere questa esperienza e condividerla con le persone che possono venire in questo luogo. Il cammino è lento, ci dà la possibilità di osservare la natura e di rivivere una realtà che nella fretta si perde”.

Chiesa campestre di Sant'Anna .

VASIA

Il primario edificio, a tre navate, venne realizzato tra il 1493 e il 1513[5]. Nel corso del XVII secolo la struttura subì[5] la demolizione delle due navate laterali, l'abbassamento della copertura e la realizzazione di un piccolo porticato. Internamente, e sempre in tale secolo[5], si compì la trasformazione architettonica dallo stile romanico al barocco. Nell'estate del 1624 Antoon Van Dyck dipinse su rozza tela il famoso quadro della Sacra Famiglia, donandolo alla chiesa medesima; il quadro si trova ora nella chiesa parrocchiale di San Bernardo di Moltedo. Più recentemente il citato quadro è stato attribuito a Jan Roos, famoso collaboratore del Van Dyck, attivi entrambi in Liguria nello stesso periodo.

S.ANTONIO ABATE - TOVO FARALDI

Sita nell'abitato di Tovo Faraldi, di probabile costruzione cinquecentesca, fu interamente rimaneggiata nel periodo barocco, come attestato nell'iscrizione presente sopra il portale di ingresso (1709). La facciata a capanna, semplicemente intonacata, presenta una finestra a serliana, principale fonte di illuminazione dell'interno a navata unica che sorprende per la ricchezza della decorazione: affreschi, stucchi policromi, pale d'altare e sculture lignee, testimoniano le ambizioni e il forte sentimento religioso della piccola comunità rurale. Nella catino dell'abside è raffigurata ad affresco la Santissima Trinità con gli evangelisti e nella volta absidale è rappresentata, sempre ad affresco, Sant'Antonio abate portato in cielo dagli angeli. All'interno sono conservate pregevoli opere d'arte: - due fonti battesimali, il primo, ottagonale in pietra su colonna, è del 1200, mentre il secondo in marmo di secolo posteriore, forse pertinenti ad altri edifici di culto del territorio; - un polittico raffigurante la Vergine tra sant'Antonio abate e san Giovanni Evangelista, opera di Raffaello e Giulio De Rossi datata al 1560-1562; - crocifisso ligneo (prima metà XVII sec.) di Anton Maria Maragliano; - statua lignea raffigurante l'Angelo Custode (Tobiolo e l'Angelo ?) (prima metà XVII sec.) del Maragliano; - statua lignea raffigurante la Madonna del Carmine (prima metà XVII sec.) della scuola del Maragliano.

SAN LUCA ALLE CASCINE - ONEGLIA - STILE BAROCCO. CI SIAMO PASSATI MOLTE VOLTE, RIMANE LUNGO IL PERCORSO DELLA VIA DELLA COSTA - PURTROPPO NON SONO RIUSCITO A TROVARE NOTIZIE STORICHE E HO SCRITTO ALLA DIOCESI DI ALBENGA E AL PARROCO DI SAN GIOVANNI A ONEGLIA, VEDIAMO SE RISPONDONO

SAN LUCA ALLE CASCINE - ONEGLIA - STILE BAROCCO. CI SIAMO PASSATI MOLTE VOLTE, RIMANE LUNGO IL PERCORSO DELLA VIA DELLA COSTA - PURTROPPO NON SONO RIUSCITO A TROVARE NOTIZIE STORICHE E HO SCRITTO ALLA DIOCESI DI ALBENGA E AL PARROCO DI SAN GIOVANNI A ONEGLIA, VEDIAMO SE RISPONDONO

TORRIA - CHIESA DI SAN MARTINO - Un primo edificio di culto nel borgo di Torria potrebbe risalire all'anno 1000, una tradizione del XVII secolo menzionerebbe una chiesa intitolata in quel periodo a san Maurizio, anche se la prima citazione della parrocchiale è datata in un documento del 9 marzo 1281. Il primo edificio doveva essere ad aula unica e in stile protoromanico, struttura che nel corso del XVI secolo subì ingrandimenti, modifiche e rifacimenti secondo i canoni architettonici del tempo.  Nel 1585 si segnalano, oltre al maggiore, quattro altari laterali: dell'Assunta, di san Mauro, di san Sebastiano e di san Maurizio; dello stesso periodo il fonte battesimale recante la data 1584. Nel Seicento fu consolidata la parte sinistra dell'edificio e il completo rifacimento della copertura; tra il 1697 e il 1702 venne ristrutturata l'intera aula che vide l'aggiunta di nuovi quattro altari ai lati intitolati al Santissimo Rosario, a Nostra Signora del Carmine, a Nostra Signora del Suffragio e a san Mauro (poi sostituito nel XIX secolo con il nuovo altare dell'angelo custode). L'altare maggiore fu consacrato nel 1783 dal vescovo di Albenga Stefano Giustiniani.  La nuova facciata della parrocchiale, in sostituzione della precedente settecentesca, venne realizzata nel corso del 1804 su progetto dei maestri varesotti Domenico e Paolo Sertorio e stuccata nel 1837 da Andrea Adami. Alcuni danni correlati al terremoto di Diano Marina del 1887 resero necessari interventi di ristrutturazione tra il 1888 e il 1889 sotto la direzione dell'impresario Nicola Fassone su progetto dell'ingegner Domenico Trincheri.  Del pittore piemontese Giovanni Borgna gli affreschi realizzati tra il 1889 e il 1891 nella volta del presbiterio (La gloria di Maria Vergine Assunta in cielo), nel catino absidale (Adorazione del Santissimo Sacramento), nella volta centrale e negli angoli (La gloria di san Martino e i Quattro Evangelisti). Sopra l'altare maggiore il crocifisso in legno del XVIII secolo (di ignoto scultore), mentre è attribuita allo mano dell'altoatesino Ferdinando Stuflesser la grande statua di San Martino a cavallo del 1926.  Tra gli altri dipinti conservati nella parrocchiale di Torria un San Martino vescovo affiancato da due angeli (del Seicento o inizio Settecento, pittore sconosciuto); i Santi medici Cosma e Damiano e i Santi martiri Faustino e Giovita nella sacrestia; la pala della Madonna del Carmine e un'altra pala d'altare della Madonna con Bambino incoronata da due angeli. Tra le statue le raffigurazioni delle virtù teologali, forse opera dello scultore Gio Andrea Casella nel XVIII secolo.

TORRIA - CHIESA DI SAN MARTINO - Un primo edificio di culto nel borgo di Torria potrebbe risalire all'anno 1000, una tradizione del XVII secolo menzionerebbe una chiesa intitolata in quel periodo a san Maurizio, anche se la prima citazione della parrocchiale è datata in un documento del 9 marzo 1281. Il primo edificio doveva essere ad aula unica e in stile protoromanico, struttura che nel corso del XVI secolo subì ingrandimenti, modifiche e rifacimenti secondo i canoni architettonici del tempo. Nel 1585 si segnalano, oltre al maggiore, quattro altari laterali: dell'Assunta, di san Mauro, di san Sebastiano e di san Maurizio; dello stesso periodo il fonte battesimale recante la data 1584. Nel Seicento fu consolidata la parte sinistra dell'edificio e il completo rifacimento della copertura; tra il 1697 e il 1702 venne ristrutturata l'intera aula che vide l'aggiunta di nuovi quattro altari ai lati intitolati al Santissimo Rosario, a Nostra Signora del Carmine, a Nostra Signora del Suffragio e a san Mauro (poi sostituito nel XIX secolo con il nuovo altare dell'angelo custode). L'altare maggiore fu consacrato nel 1783 dal vescovo di Albenga Stefano Giustiniani. La nuova facciata della parrocchiale, in sostituzione della precedente settecentesca, venne realizzata nel corso del 1804 su progetto dei maestri varesotti Domenico e Paolo Sertorio e stuccata nel 1837 da Andrea Adami. Alcuni danni correlati al terremoto di Diano Marina del 1887 resero necessari interventi di ristrutturazione tra il 1888 e il 1889 sotto la direzione dell'impresario Nicola Fassone su progetto dell'ingegner Domenico Trincheri. Del pittore piemontese Giovanni Borgna gli affreschi realizzati tra il 1889 e il 1891 nella volta del presbiterio (La gloria di Maria Vergine Assunta in cielo), nel catino absidale (Adorazione del Santissimo Sacramento), nella volta centrale e negli angoli (La gloria di san Martino e i Quattro Evangelisti). Sopra l'altare maggiore il crocifisso in legno del XVIII secolo (di ignoto scultore), mentre è attribuita allo mano dell'altoatesino Ferdinando Stuflesser la grande statua di San Martino a cavallo del 1926. Tra gli altri dipinti conservati nella parrocchiale di Torria un San Martino vescovo affiancato da due angeli (del Seicento o inizio Settecento, pittore sconosciuto); i Santi medici Cosma e Damiano e i Santi martiri Faustino e Giovita nella sacrestia; la pala della Madonna del Carmine e un'altra pala d'altare della Madonna con Bambino incoronata da due angeli. Tra le statue le raffigurazioni delle virtù teologali, forse opera dello scultore Gio Andrea Casella nel XVIII secolo.

Il rudere della Chiesa di Sant'Andrea di Moltedo è posizionato sul crinale della collina, in mezzo agli ulivi, in un posto davvero unico dal quale, verso sud si intravede il mare. Costruita nel 1666 da Don G.B. Sasso, parroco facoltoso, che costruì durante il suo sacerdozio (1652 – 1674) ben tre chiese nel borgo. Purtroppo l’edificio della chiesa è in cattivo stato di conservazione poiché presenta crepe importanti su tutta la struttura e il tetto è in parte caduto. Si pensa che la Chiesa abbia subito tutti questi danni con il terremoto del 1887, e non sono mai state effettuare opere di risanamento. Il lato a valle è attualmente puntellato e il crollo del tetto ha determinato anche il parziale crollo della volta centrale. Purtroppo di questa opera rimane solo un rudere pericolante ma l’aspetto e la posizione fanno pensare che ai tempi doveva trattarsi di una bella chiesa che con il suono dei rintocchi del suo campanile dominava la vallata di Moltedo. Questo luogo è però ancora oggi visitato e apprezzato da molte persone che vi si recano per vivere l’emozione di trovarsi in un posto davvero suggestivo

Il rudere della Chiesa di Sant'Andrea di Moltedo è posizionato sul crinale della collina, in mezzo agli ulivi, in un posto davvero unico dal quale, verso sud si intravede il mare. Costruita nel 1666 da Don G.B. Sasso, parroco facoltoso, che costruì durante il suo sacerdozio (1652 – 1674) ben tre chiese nel borgo. Purtroppo l’edificio della chiesa è in cattivo stato di conservazione poiché presenta crepe importanti su tutta la struttura e il tetto è in parte caduto. Si pensa che la Chiesa abbia subito tutti questi danni con il terremoto del 1887, e non sono mai state effettuare opere di risanamento. Il lato a valle è attualmente puntellato e il crollo del tetto ha determinato anche il parziale crollo della volta centrale. Purtroppo di questa opera rimane solo un rudere pericolante ma l’aspetto e la posizione fanno pensare che ai tempi doveva trattarsi di una bella chiesa che con il suono dei rintocchi del suo campanile dominava la vallata di Moltedo. Questo luogo è però ancora oggi visitato e apprezzato da molte persone che vi si recano per vivere l’emozione di trovarsi in un posto davvero suggestivo

La cappella di Santa Brigida si trova sulla strada che conduce ai piedi del monte Faudo e sul valico verso Pietrabruna e la valle di San Lorenzo. Di origini medioevali, venne ricostruita nel 1425. L'esterno è in pietra grezza sommariamente intonacata. In pietra sono i due portali, quello di facciata, ad arco leggermente acuto, con architrave decorato da una croce e sostenuto da due mensole stilizzate, e quello sul fianco ovest, col simbolo dell'Agnus Dei scolpito nell'architrave. La facciata è preceduta da un portico, utilizzato come rifugio per i pellegrini. L'abside è di stile romanico, con due monofore a feritoia e una serie di archetti che si ripete sui due lati. LUOGO DA NOI BEN CONOSCIUTO, PUNTO DI PARTENZA E ARRIVO PER LE NOSTRE ESCURSIONI NEI DINTORNI ED IN PARTICOLARE SUL MONTE FAUDO

La cappella di Santa Brigida si trova sulla strada che conduce ai piedi del monte Faudo e sul valico verso Pietrabruna e la valle di San Lorenzo. Di origini medioevali, venne ricostruita nel 1425. L'esterno è in pietra grezza sommariamente intonacata. In pietra sono i due portali, quello di facciata, ad arco leggermente acuto, con architrave decorato da una croce e sostenuto da due mensole stilizzate, e quello sul fianco ovest, col simbolo dell'Agnus Dei scolpito nell'architrave. La facciata è preceduta da un portico, utilizzato come rifugio per i pellegrini. L'abside è di stile romanico, con due monofore a feritoia e una serie di archetti che si ripete sui due lati. LUOGO DA NOI BEN CONOSCIUTO, PUNTO DI PARTENZA E ARRIVO PER LE NOSTRE ESCURSIONI NEI DINTORNI ED IN PARTICOLARE SUL MONTE FAUDO

VALDINFERNO    -     Il borgo è collegato a Garessio da una stretta strada asfaltata (ancora fino agli anni '60 del secolo scorso era sterrata), alla fine della quale si giunge a uno spiazzo, utilizzato come parcheggio, sovrastato dalla chiesa parrocchiale intitolata a San Ludovico re di Francia (Luigi IX), risalente alla prima metà del 1800 (per quanto si pensa che una cappella fosse presente anche in precedenza) e ampiamente rimaneggiata nella prima metà del Novecento; tuttora consacrata, fino a pochi anni fa era officiata e aperta al pubblico solo nella stagione estiva, mentre ora è chiusa a causa di problemi statici. LUOGO DA NOI CONOSCIUTO PER LE DIVERSE VOLTE DELLA GITA SUL MONTE ANTOROTO

VALDINFERNO - Il borgo è collegato a Garessio da una stretta strada asfaltata (ancora fino agli anni '60 del secolo scorso era sterrata), alla fine della quale si giunge a uno spiazzo, utilizzato come parcheggio, sovrastato dalla chiesa parrocchiale intitolata a San Ludovico re di Francia (Luigi IX), risalente alla prima metà del 1800 (per quanto si pensa che una cappella fosse presente anche in precedenza) e ampiamente rimaneggiata nella prima metà del Novecento; tuttora consacrata, fino a pochi anni fa era officiata e aperta al pubblico solo nella stagione estiva, mentre ora è chiusa a causa di problemi statici. LUOGO DA NOI CONOSCIUTO PER LE DIVERSE VOLTE DELLA GITA SUL MONTE ANTOROTO

LA MITICA CHIESETTA DELLA PISTUNA, SITUATA A MT 1040 SUL PASSO TAVOLE E DA NOI RAGGIUNTA  PIU' VOLTE SIA FACENDO L' ANELLO DEL MONTE MORO (sullo sfondo dietro la Chiesa) CHE PER VIA DIRETTA SEMPRE DA TAVOLE

LA MITICA CHIESETTA DELLA PISTUNA, SITUATA A MT 1040 SUL PASSO TAVOLE E DA NOI RAGGIUNTA PIU' VOLTE SIA FACENDO L' ANELLO DEL MONTE MORO (sullo sfondo dietro la Chiesa) CHE PER VIA DIRETTA SEMPRE DA TAVOLE

SAN BERNARDO D'ARMO - LA PRIMA EDIFICAZIONE RISALIREBBE AL 1641, L' ATTUALE EDIFICIO E' INVECE DATABILE ALLA RICOSTRUZIONE ATTUATA DALLA POPOLAZIONE NEL 1953 - SIAMO A MT 1056 E PIU' DI UNA VOLTA CON IL GRUPPO CI SIAMO PASSATI, ANCHE NELLA GITA 800, UN BEL PERCORSO CHE DAL COLLE DINAVA PORTA AL PASSO PRALE E AL COLLE DI CAPRAUNA

SAN BERNARDO D'ARMO - LA PRIMA EDIFICAZIONE RISALIREBBE AL 1641, L' ATTUALE EDIFICIO E' INVECE DATABILE ALLA RICOSTRUZIONE ATTUATA DALLA POPOLAZIONE NEL 1953 - SIAMO A MT 1056 E PIU' DI UNA VOLTA CON IL GRUPPO CI SIAMO PASSATI, ANCHE NELLA GITA 800, UN BEL PERCORSO CHE DAL COLLE DINAVA PORTA AL PASSO PRALE E AL COLLE DI CAPRAUNA

IL CAMPANILE DELLA CHIESA DI S.ANTONIO ABATE A VASIA, ALTO 49 MT, IL PIU' ALTO DELLA VAL PRINO. FORME TARDO BAROCCHE E CLASSICHE, CHE RISALE AL 1804 - ALL'INTERNO DELLA CHIESA SI TROVANO ANCORA OGGI DUE POLITTICI ORIGINARI DEL 1500 RAPPRESENTANTI ENTRAMBI LA MADONNA CON IL BAMBINO GESU' E I SANTI - QUESTO CAMPANILE PER NOI ESCURSIONISTI E'...IMPORTANTE IN QUANTO ALTO E RICONOSCIBILE, IL CHE CI AIUTA PER IDENTIFICARE ALTRI PAESI

IL CAMPANILE DELLA CHIESA DI S.ANTONIO ABATE A VASIA, ALTO 49 MT, IL PIU' ALTO DELLA VAL PRINO. FORME TARDO BAROCCHE E CLASSICHE, CHE RISALE AL 1804 - ALL'INTERNO DELLA CHIESA SI TROVANO ANCORA OGGI DUE POLITTICI ORIGINARI DEL 1500 RAPPRESENTANTI ENTRAMBI LA MADONNA CON IL BAMBINO GESU' E I SANTI - QUESTO CAMPANILE PER NOI ESCURSIONISTI E'...IMPORTANTE IN QUANTO ALTO E RICONOSCIBILE, IL CHE CI AIUTA PER IDENTIFICARE ALTRI PAESI

SITUATA A MT 920, NELLA ZONA SOPRA MOANO E GAZZO - LA CHIESETTA DELLA MADONNA DELLA NEVE (MA QUANTE SARANNO ?....)  Questa graziosa chiesetta, definita santuario anche se non so se per reliquie o per evento miracoloso, è molto cara ai fedeli del luogo ed è molto frequentata tutto l’anno, poi nella domenica più vicina al 5 agosto viene celebrata la festa-anniversario. Al suo interno è custodita una pala d’altare molto preziosa e antica del 1544. La struttura è del XII secolo ma la sua forma attuale appartiene alla fine del 1600. Non bisogna dimenticare che non lontane, ci sono altre due chiese importanti: quelle dei SS Cosma e Damiano e la più famosa Madonna del Monte (in mappa verso Nord-Est).SI AFFACCIA SULLA VALLE ARROSCIA E PERMETTE DI VEDERE ALBENGA E IL MARE. QUI CON I DCS ABBIAMO VISSUTO INDIMENTICABILI AVVENTURE -

SITUATA A MT 920, NELLA ZONA SOPRA MOANO E GAZZO - LA CHIESETTA DELLA MADONNA DELLA NEVE (MA QUANTE SARANNO ?....) Questa graziosa chiesetta, definita santuario anche se non so se per reliquie o per evento miracoloso, è molto cara ai fedeli del luogo ed è molto frequentata tutto l’anno, poi nella domenica più vicina al 5 agosto viene celebrata la festa-anniversario. Al suo interno è custodita una pala d’altare molto preziosa e antica del 1544. La struttura è del XII secolo ma la sua forma attuale appartiene alla fine del 1600. Non bisogna dimenticare che non lontane, ci sono altre due chiese importanti: quelle dei SS Cosma e Damiano e la più famosa Madonna del Monte (in mappa verso Nord-Est).SI AFFACCIA SULLA VALLE ARROSCIA E PERMETTE DI VEDERE ALBENGA E IL MARE. QUI CON I DCS ABBIAMO VISSUTO INDIMENTICABILI AVVENTURE -